“La casa che mi porta via” è un romanzo che mi ha fatto viaggiare, ridere e riflettere. Quando l’ho comprato, ti confesso che non ero molto convinta: mi aspettavo un libro piccolo e mi è stato consegnato, dalla libraia, un volume di 327 pagine; pensavo fosse molto illustrato e invece le immagini erano poche. Insomma, ho iniziato la lettura con un certo scetticismo, ma ora te lo racconto e ti svelo se mi sono ricreduta!

I PROTAGONISTI E LA TRAMA
Marinka è una bambina di 12 anni e vive con la nonna Baba Yaga, in una casa con le zampe che periodicamente si sposta, quando e dove vuole lei. Si, hai capito bene: la casa decide quando è ora di trasferirsi, si alza sulle sue zampe di gallina e si muove verso una destinazione sconosciuta ai suoi abitanti. Questa casa non è speciale solo perché prende decisioni e viaggia, ma anche perché ha un compito unico: accogliere le anime dei defunti. Baba Yaga infatti è una “Guardiana dei cancelli” e il suo ruolo è quello di accompagnare con serenità i morti nel delicato passaggio all’aldilà, dopo aver ascoltato i racconti delle loro esistenze.
Nonna Yaga ama profondamente Marinka, l’ha cresciuta con amore, insegnandole tutti i segreti per permetterle di prendere il suo posto, quando arriverà il momento. Anche Marinka vuole molto bene alla sua nonna e non vorrebbe deluderla, ma si sente soffocare in quella casa, non sopporta più la solitudine e non vuole seguire le orme della nonna. Non le piace nemmeno costruire lo steccato di ossa che circonda la casa ogni volta che si ferma, soprattutto perché quello è il confine che le è vietato oltrepassare. Le è proibito infatti allontanarsi da casa e avere contatti con il mondo dei vivi: se tenta di disobbedire, la casa lo sente e la chiude dentro o si sposta.
Marinka si sente sola, costretta a vivere una vita che non sente sua, obbligata a soddisfare aspettative verso un futuro che non pensa appartenerle.
Cosa succederà a Marinka? Cosa scoprirà in questo lungo viaggio fatto di anime, di vivi e morti, di case che camminano e osservano chi le abita? Marinka dovrà per forza obbedire al destino che qualcun altro desidera per lei?

OLTRE LE PAROLE
In questo romanzo, tutto ruota intorno alla figura di Marinka che con determinazione vuole costruirsi una vita libera, a prescindere dal destino che è stato scritto per lei. È grazie alla relazione con la nonna che la giovane protagonista evolve interiormente e comprende qual è il suo ruolo e il suo compito nel mondo.
Anche la casa, umanizzata dall’autrice tanto da renderla protagonista, ha un ruolo importante perché, provocando Marinka, la obbliga a crescere.
Stupende le illustrazioni in bianco e nero che arricchiscono il libro. Sono poche, è vero, ma sono tutte nel posto giusto con lo scopo di potenziare il messaggio che l’autrice vuole comunicare.

MESSAGGIO AI LETTORI
Sophie Anderson scrive e illustra una storia ricca di magia per l’ambientazione e gli avvenimenti, dove la vita e la morte si sfiorano e si incontrano. Un racconto che ci porta ad interrogarci sul significato della nostra vita, sul nostro ruolo nel mondo. Una storia che esorta ad amarci profondamente, a non mollare e a perseguire i nostri desideri. Una narrazione che ci insegna a non giudicare gli altri, perché ciò che conosciamo di loro è solo la superficie, non sappiamo veramente cosa le persone portano nel profondo del loro cuore.

LA MIA ESPERIENZA
È un racconto coinvolgente che stimola l’immaginazione e fa molto riflettere sulla nostra visione della vita ma anche su come viviamo la morte. Ci obbliga inoltre a soffermarci su due concetti che tendiamo a trascurare: quali sono i nostri desideri profondi e quali conseguenze possono generare le nostre azioni. È un libro che ti conduce fuori dal tempo e dallo spazio e ti trascina dentro i misteri del vivere e del morire. Lo fa con delicatezza e con un profondo rispetto per tutte le anime.
Nel nostro mondo evoluto, chi sono i “Guardiani dei cancelli”? Chi ci accompagna con empatia, amorevolezza, compassione e comprensione, a lasciare il mondo dei vivi? Chi è la Baba Yaga dei nostri tempi?
“La casa che mi porta via” è nato come romanzo per ragazzi, ma è ricco di spunti di riflessione anche per noi adulti.
CURIOSITÀ
Baba Yaga è una creatura leggendaria protagonista inizialmente della mitologia slava e russa, ma che si trova anche in successivi racconti polacchi, slovacchi e cechi. In alcuni racconti è una persona che compie rituali magici, in altri è uno spirito della notte e in altri ancora un personaggio carnevalesco. È più spesso descritta come una vecchietta cattiva, dotata di poteri magici, spesso paragonata a una strega o a un’incantatrice. È una figura enigmatica e tra le più controverse del panorama mitologico europeo. Nel racconto di Sophie Anderson è un personaggio fiabesco, positivo, fondamentale nel permettere l’evoluzione dei protagonisti.
Fammi sapere se ti ho incuriosito, se lo hai letto e se ti è piaciuto come a me!
Un altro libro che potrebbe stregarti è “La spada di legno“!
Se vuoi scoprire un posto magico dove farti consigliare e stregare dai libri, ti suggerisco di fare un giro da radice-labirinto
Come hai raccontato la trama mi incuriosisce inoltre il tocco magico in alcuni personaggi completa la mia curiosità nel leggerlo.
Ciao Samantha!
Si, c’è tanta magia in questo libro.
Fammi sapere cosa ne pensi, se deciderai di leggerlo!
A Presto
Francesca
Ciao Samantha!
Sono contenta di aver stuzzicato la tua curiosità. Fammi sapere cosa ne pensi quando lo avrai letto!
Francesca
Questo libro deve essere davvero una meraviglia.. di quelle letture che sembrano solo per bambini, ma che in realtà insegnano molto di più a noi adulti!
Grazie per averlo condiviso!!
Federica
Ciao Federica!
Si, tocca corde molto profonde anche in noi adulti!
È una lettura davvero speciale.
A presto!
Francesca