Siamo pronti!!! Che il viaggio abbia inizio!!!
Destinazione: mente e cuore!
La prima tappa passa per quella che sembrerebbe l’ultima e tra poco scoprirai perché.
Ti presento il mio primo lavoro: un libro per bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni. Un libro che tratta un tema difficile: la morte.
Il testo di questo libro nasce due anni fa ed è frutto di un dialogo tra me e mio figlio Simone (che allora aveva 4 anni). Nasce dalla sua curiosità e dalla sua grande paura di perdermi e di non potermi più avere al suo fianco. Spesso mi ripeteva la frase: “Mamma tu non muori vero?”.
Così era nato questo dialogo tra noi. Volevo aiutarlo a vivere la morte come una “rinascita” e non come una fine.
Mi ero trascritta il testo che poi era rimasto lì, in un file di word.
Poi la mia famiglia è stata colpita da due gravi lutti: nel 2017 la morte di una persona, inciampata sul nostro cammino, che ricorderemo per sempre; nel 2018 la morte di mia nipote Anna a 16 anni.
Starai pensando: “Figurati che novità, ognuno di noi ha vissuto perdite di persone più o meno care”. E hai ragione. Anch’io avevo già perso nonni, zii, giovani e meno giovani, ai quali ero molto legata, ma questi due eventi mi hanno cambiato la vita. Forse perché non potevo chiudermi nel dolore senza giustificarmi. Avevo a fianco mio figlio, al quale dovevo spiegare cosa stava succedendo, con un linguaggio semplice, comprensibile e nel modo meno traumatico possibile.
Così la morte ha cominciato a farmi molta compagnia e ad essere molto più presente nella mia mente e nel mio cuore.
Ho riflettuto parecchio su come la viviamo noi uomini “moderni” e su quanto sia difficile per noi parlarne.
Ed è da questo momento doloroso della mia vita che il libro ha preso forma e ho deciso che quel file di word doveva diventare qualcosa di più, doveva diventare un libro per tutti.
Quando perdiamo qualcuno a noi caro cerchiamo di nascondere la nostra tristezza, di non piangere davanti agli altri, di non parlarne davanti ai bambini. Conversiamo sottovoce, viviamo e trattiamo la morte come un tabù.
Invece no: voglio che noi grandi impariamo a parlare di questo argomento e che ci sforziamo di parlarne ai bambini.
Voglio che condividiamo le lacrime senza vergogna.
Voglio che impariamo a vivere la morte come un passaggio e non come una fine.
Anna è qui, nella mia mente e nel mio cuore. Non posso abbracciarla, non posso dirle che è una testona come me ma posso parlarle perché c’è e finché le lascerò spazio dentro di me non se ne andrà mai.
Credo profondamente che dopo la disperazione, la rabbia, la paura dei primi momenti, debba rimanere in noi la gratitudine per aver vissuto un pezzo di strada con a fianco la persona speciale che abbiamo perso nella forma fisica. Solo questo ci permetterà di guardare avanti e vivere il futuro che abbiamo.
Questo libro è stato illustrato da Benedetta Pappani, amica di Anna, ed esce on-line nella data del suo primo anniversario di morte: 21 ottobre 2019. Ho scelto questa data perché credo che Anna mi abbia lasciato un messaggio e un compito: “Zia, aiuta chi proverà tanto dolore a ricordare che vivo nel suo ricordo, per ogni cosa che abbiamo fatto insieme; vivo nel suo cuore, per ogni emozione che ho condiviso; vivrò nelle sue mani, per ogni azione che sosterrà chi è più fragile. Infondi speranza a chi vorrebbe mollare tutto e chiedigli, a nome mio, di onorare la vita che può vivere”.
Questo libro nasce per chi vuole vedere oltre la morte fisica e trovare una luce di speranza.
Nasce per chi, con coraggio, vorrà parlare di questo argomento ai bambini che incontrerà.
Nasce per chi ha bisogno di parole semplici per parlare di un argomento difficile.
Questo libro nasce per chi resta. Nasce per noi!
Se ti va raccontami come la pensi. E’ capitato anche a te di dover affrontare questo tema con un bambino? Lascia un commento qui sotto e sarò molto felice di leggerti!
Il libro lo trovi qui!
Buona lettura!
p.s. Se vuoi rimanere aggiornato sui prossimi articoli del blog corri nella HOME ed iscriviti alla newsletter!
Maria Stella
È capitato anche a me di avere un lutto e tu sai bene, Francesca! Trovo la tua iniziativa molto preziosa : davvero nella nostra cultura attuale si cerca di “scappare” dall’argomento morte. Credo sia proprio dovuto alla visione stessa della morte come fine di un percorso, senza un “dopo”. Sono in attesa di leggere il tuo libro, anche se è rivolto ai bambini sarà sicuramente un aiuto anche per noi adulti. Ti dirò le mie impressioni con piacere.
Francesca Biavardi
Grazie di cuore Stella per avermi scritto il tuo pensiero! Credo proprio tu abbia ragione: cerchiamo di “scappare” e fatichiamo ad accogliere la paura che questo argomento ci porta e sentire dentro. La paura nasce dal non avere controllo e dal non sapere quello che ci succederà. E’ certamente umano questo nostro atteggiamento ma evitare, nascondere, ignorare che la morte è insita nella vita, non ci aiuta ad essere più sereni. Possiamo quindi solo vivere appieno ogni momento, facendo del nostro meglio, seminando speranza e cercando di essere felici ORA con l’aiuto e il confronto delle persone che abbiamo accanto o che incontreremo lungo questo viaggio meravigliosamente assurdo che è la vita. Attendo le tue impressioni sul libro! Ti abbraccio!
Frafra
Ho un marito giovane e molto malato e una bimba piccola.
Non ho una spiegazione per me stessa. Figuriamoci per lei.
Ci stiamo facendo aiutare per aiutare noi stesse e per aiutare lui.
Il mondo è crollato pochi mesi fa è molto probabilmente non manca molto….
Francesca Biavardi
Carissima Francesca, grazie per aver condiviso il tuo doloroso vissuto.
Non è mai facile parlare a noi stessi di lutto, immaginiamoci parlarne su un blog…
Non esiste una spiegazione. Non esiste la risposta alla domanda che ci risuona costantemente in testa: “Perchè è capitato a me?”.
Non esistono le parole giuste per dare senso e forma a quanto vivi.
Esistono solo emozioni. Esistono rabbia, paura e disorientamento. Esistono tristezza, malinconia e anche disperazione.
Accoglile, ascoltale. Disperati, piangi e poi abbandonati dentro un abbraccio, quello di tuo marito, quello della tua piccola, quello di chi ti è vicino in questo momento.
Condividete la sofferenza e ditevi quanto vi volete bene.
Non ti dirò che sarà facile mettere insieme i pezzi. Io ci ho messo mesi per uscire dalla paralisi di emozioni e vita, ma con pazienza e compassione, consolandoci nella gratitudine dei momenti speciali vissuti insieme, il coraggio arriva e torna la voglia di guardare avanti in pienezza e armonia, spinti proprio dal ricordo di chi non c’è più nella forma fisica, ma che rivive nei nostri gesti, nelle nostre parole, nella nostra mente e nel nostro cuore.
Non sarà facile, no, ma siamo più forti di quanto crediamo.
…Ti abbraccio
Abbi cura di te!
Francesca