Immagina questa scena: sei a cena con la tua famiglia, la giornata sta volgendo al termine in tranquillità, quando all’improvviso il tuo bambino di quattro anni scoppia in lacrime. Tra i singhiozzi, riesce a formulare una domanda che ti lascia senza fiato: “Mamma, tu non muori vero?”
A me è capitato davvero, ed è stato difficile trovare una risposta che non spaventasse il mio bambino (aveva 4 anni) e, allo stesso tempo, non gli promettesse la mia eternità.
In quel momento, mille pensieri hanno attraversato la mia mente. Come rispondere a una domanda così profonda e carica di emozioni? Devo davvero affrontare questo argomento? Non è troppo presto?
La verità è che non è mai troppo presto per parlare di vita e di morte con i nostri figli. Anzi, queste domande “scomode” sono preziose opportunità per creare un dialogo aperto e onesto.
Come affrontare le domande sulla morte
Quando si tratta di rispondere a domande sulla morte, ci sono alcuni principi chiave da seguire:
1. Semplicità e onestà: la chiave del dialogo
La semplicità e l’onestà sono fondamentali. Non dobbiamo temere di usare la parola “morte” o di ammettere che è una parte naturale della vita. Ecco alcuni esempi di come potresti rispondere a domande comuni:
- “Cos’è la morte?” “La morte è quando la vita di una persona o di un animale finisce. È come quando una foglia cade dall’albero in autunno. Fa parte del ciclo della vita: nasciamo, cresciamo, viviamo le nostre esperienze e alla fine moriamo.”
- “Perché si muore?” “Ci sono diverse ragioni per cui si muore. A volte il nostro corpo invecchia e smette di funzionare, altre volte ci si ammala gravemente. Può anche succedere che si verifichi un incidente. Ma è importante ricordare che ci sono molte persone che lavorano per mantenere tutti sani e al sicuro.”
- “Dove si va quando si muore?” “Questa è una domanda molto profonda e le persone hanno idee diverse al riguardo. Alcuni credono che si vada in un posto speciale chiamato paradiso, altri pensano che l’anima si reincarni in un nuovo corpo. Io personalmente credo che… [condividi la tua visione personale]. Cosa ne pensi tu?”
2. Adattare le risposte all’età e alla maturità
È fondamentale adattare le nostre risposte all’età e al livello di comprensione del bambino. Un bambino di quattro anni avrà bisogno di spiegazioni più semplici e concrete rispetto a un adolescente. Usa analogie e esempi che il bambino possa comprendere facilmente. Gli albi illustrati sono validi alleati quando si tratta di affrontare argomenti difficili.
3. Essere autentici: va bene non sapere tutto
Non dobbiamo fingere di avere tutte le risposte. Ammettere di non sapere qualcosa non ci rende genitori meno capaci, al contrario, mostra ai nostri figli che è normale avere dubbi e domande. Potremmo dire:
“Questa è una domanda molto interessante e profonda. Non sono sicuro/a di avere una risposta definitiva, ma possiamo cercare di scoprirlo insieme. Cosa ne pensi tu?”
Non dobbiamo temere di rispondere con un “Non lo so”: non possediamo tutte le risposte.
Preparazione: la chiave per affrontare le domande difficili
Per essere pronti a gestire queste conversazioni delicate, è importante:
- Riflettere sulle nostre credenze e valori riguardo alla morte e al lutto
- Essere consapevoli delle nostre emozioni sull’argomento
- Prepararsi mentalmente ad affrontare domande inaspettate
- Creare un ambiente familiare aperto al dialogo su tutti i temi, anche quelli più difficili
L’Importanza del… follow-up
Dopo aver affrontato una conversazione sulla morte, è importante:
- Osservare il comportamento del bambino nei giorni successivi
- Essere disponibili per ulteriori domande o chiarimenti
- Offrire rassicurazione e affetto
- Considerare l’uso di libri o risorse adatte all’età per approfondire il tema
I rischi di evitare il dialogo sulla morte
Ignorare o evitare le domande sulla morte può portare a:
– costruzione di scenari immaginari fuorvianti, lontani dalla realtà e magari meno tollerabili dalla mente di un bambino
– perdita di fiducia nei genitori
– diminuzione del senso di libertà dei bambini che non si sentono liberi di esprimere i loro dubbi
Ricorda: ogni domanda “scomoda” è un’opportunità per rafforzare il legame con i tuoi figli e prepararli ad affrontare la vita con consapevolezza e serenità.
Conclusione: un atto d’amore e di crescita
Affrontare le domande dei nostri bambini sulla morte richiede coraggio, pazienza e sensibilità, ma è un atto d’amore che li aiuterà a crescere con una visione equilibrata della vita e della morte.
Ricorda: non dobbiamo avere tutte le risposte, ma possiamo offrire loro la nostra presenza, il nostro ascolto attento, la nostra sincerità e i nostri valori. Ogni domanda “scomoda” è un’opportunità per rafforzare il legame con i nostri figli e prepararli ad affrontare la vita con consapevolezza e serenità.
Hai ricevuto domande difficili dai tuoi bambini? Condividi la tua esperienza nei commenti o scrivimi a francesca@francescabiavardi.it. Sarò felice di leggere le tue storie e offrire ulteriori consigli.
Dall’episodio di cui ti ho parlato all’inizio è nato il mio albo illustrato La vita oltre il seme ☺️
Puoi trovare altri spunti di riflessione e suggerimenti sul tema del lutto e della perdita, nel mio Podcast Luttoh – Educare alla morte per imparare la vita
Buon ascolto ❤️