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Sei qui: Home / amore/cura/benessere / Il Paradiso di Anna

Il Paradiso di Anna

31 Luglio 2020 di Francesca Biavardi Lascia un commento

Qualche giorno fa mi sono ritagliata un po’ di tempo per portare Simone in biblioteca. Di solito va sempre con il papà perché a me piace sottolineare, fare le orecchie e scrivermi appunti sui libri, quindi li compro. Devo poi confessare che sono una frana nel rispettare i tempi di riconsegna, quindi preferisco non mettermi in una situazione imbarazzante del tipo che mi chiamano dopo 2 mesi per sollecitare il reso e mi vergogno profondamente. Quindi evito di prendere libri in prestito.

Questa volta volevo farmi consigliare dalle bibliotecarie, avere tempo di consultare i testi da loro proposti, ricercarne personalmente tra gli scaffali della biblioteca e poterne leggere qualche pagina prima di decidere se tenerli o no. Volevo sfogliarli con calma e lasciarmi rapire da immagini e testi senza farmi condizionare dalla posizione strategica sugli scaffali.

Ricercando tra i libri che affrontano l’argomento del lutto, ho sentito un brivido lungo la schiena quando ho avuto tra le mani “Il paradiso di Anna” scritto da Stían Hole, di Donzelli Editore.

A catturare la mia attenzione è stato subito il titolo, che richiama il nome di mia nipote Anna, morta in un incidente stradale (te ne ho parlato qui). Quando ho iniziato a sfogliarlo e a perdermi tra le parole, ho ritrovato alcuni elementi in comune tra il mio vissuto di morte e quello raccontato in quelle righe.

Mi sarei aspettata un libro che parla di come una ragazza trascorre la vita in paradiso e invece Anna è una bambina che perde la mamma e si trova a dover sostenere il papà nel passaggio di accettazione della morte. Anna è la via per superare il dolore della perdita. Anna è seme di rinascita per il suo papà e per se stessa.

Siamo abituati a pensare che i bambini debbano essere protetti e non possano affrontare certi argomenti come quello del lutto. Questo libro ci insegna il contrario: Anna compie un percorso di consapevolezza e accettazione della morte di una persona a lei profondamente cara e guida in questo cammino anche il suo babbo. I bambini hanno risorse straordinarie che usano con semplicità e spontaneità. Abbiamo tanto da imparare da loro.

Anna non è pronta ad andare al funerale della sua mamma. Ha bisogno di fare un viaggio magico e straordinario prima di andare in chiesa. Il papà, che inizialmente sembra avere fretta, rallenta e accetta di partecipare al viaggio. Cercano la mamma tra paesaggi surreali e domande scomode sul paradiso, su Dio e su come si trascorre il tempo quando non si vive più sulla Terra. Alla fine del viaggio sono pronti a lasciarla andare.

La cosa più disarmante di tutto il libro è il grande coraggio di Anna che, con autenticità e naturalezza, si fa guida e faro per chi è rimasto al suo fianco.

“Mamma diceva che gli uccelli sono fiori che volano e il girasole è il fratello più piccolo del sole”.  

Dopo la morte di mia nipote, il girasole è diventato per me un simbolo di speranza e di amore verso la vita (trovi qui qualche dettaglio in più). Ritrovarlo in un libro che tratta il tema della morte, nel quale la protagonista del racconto è una bambina dal nome Anna,  è stato per me un tuffo al cuore.

“Il paradiso di Anna” è un albo illustrato dalle immagini curate e ricercate, che affronta il tema del lutto combinando perfettamente realtà e fantasia, colori e ombre, parole leggere e parole profonde. È un libro ricco di spunti di riflessione adatto a tutti.

Se vuoi fare un viaggio di scoperta, ti invito a leggerlo!

Fammi poi sapere cosa ne pensi e se hai qualche altro titolo da suggerirmi non esitare a scrivermelo!

Buona lettura!

“Il paradiso di Anna” di Stian Hole Ed. Donzelli

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Categoria: amore/cura/benessere, Libri/ Persone/ Società

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