Siamo anime in cammino, sempre alla disperata ricerca di un briciolo di felicità, ma siamo sicuri di non averla già?
Ho trascorso 38 anni a rincorrere la felicità, a cercarla nelle grandi cose: dal gioco bello e nuovo da bambina, alla realizzazione scolastica e lavorativa da adulta. Una felicità che dipendeva da quello che era fuori da me: dal regalo, dalla gratitudine o dal “Sei brava!” che mi veniva detto dalle persone che avevo intorno.
In questi ultimi tre anni, dopo aver perso mia nipote Anna, mi sono crollate addosso un infinito numero di domande e mi sono interrogata molto su cosa sia la felicità per me.
Ho realizzato che stavo vivendo in automatico, nella fretta del fare, senza darmi il tempo di assaporare con consapevolezza esperienze e relazioni. Soprattutto, stavo ignorando quello che provavo ed ero continuamente alla disperata ricerca di conferme esterne che mi comunicassero il mio “essere brava”. Quando queste non arrivavano, mi sentivo persa e pensavo di non essere abbastanza, di non essere all’altezza e la mia vita era un saliscendi di emozioni.
Oggi, a 41 anni suonati, ho capito che la felicità la devo prima di tutto cercare dentro me stessa, in quella che sono, con le mie fragilità e le mie capacità e che quello che mi accade, bello o brutto che sia, non è mai solo bianco o nero, ma ha tante diverse sfumature che potrò vedere solo se mi soffermerò ad osservare con attenzione, oltre le aspettative e al di là del giudizio.
In tutto posso trovare un briciolo di felicità che nasce dalla consapevolezza che sono abbastanza, che la vita è un processo continuo di miglioramento e che anche quando le cose vanno storte c’è sempre qualcosa da salvare.
Con “Molly e la luce difettosa”, voglio suggerirti tutto questo: la felicità la devi cercare prima di tutto dentro di te, nel punto di incontro tra ciò che provi e ciò che pensi, nel punto di contatto tra ciò che ti aspetti e ciò che ti accade, nel giusto equilibrio tra mente e cuore.
Molly non si conosce ancora abbastanza e non riesce subito a capire perché la sua luce è difettosa, ma quando si ferma e si osserva, si rende conto che può far funzionare le cose con un gesto semplice che le cambia l’umore e le permette di brillare.
Molly ci insegna che la felicità è più vicina di quanto possiamo pensare!
Molly ci insegna che la felicità è una scelta.
Se vuoi leggere il mio nuovo albo illustrato “Molly e la luce difettosa”, puoi trovarlo qui
Se non conosci la mia storia, puoi leggerla qui, nel mio primo progetto “La vita oltre il seme“