Cos’è un albo illustrato? Quali sono le sue caratteristiche? Qual è la sua storia? Nel mio blog spesso parlo di come può essere utilizzato per affrontare con i bambini l’argomento del lutto e nell’articolo Preparare i bambini ad affrontare un lutto con i libri, te ne ho suggeriti alcuni. Mi sono però resa conto, dalle vostre domande, che non tutti sanno che cos’è. Allora esploriamo insieme questo magico mondo dell’editoria per l’infanzia.
Caratteristiche
L’albo illustrato è un libro in cui il racconto e le illustrazioni si fondono per realizzare una storia che si legge, si guarda e si vive. Caratteristiche dell’albo illustrato sono la sua brevità e il fatto di essere composto da immagini e parole. Il testo può essere assente (come nei silent book), breve, in rima, possiamo trovare una parola sola per pagina o un racconto più articolato. Le immagini possono essere a completamento, approfondimento ed espansione di quanto proposto dal testo oppure esserne le principali protagoniste.
L’albo illustrato è solitamente il primo testo che un bambino incontra, ma è molto apprezzato anche da un pubblico adulto.
Quando pensiamo ad un albo illustrato ci viene in mente un libro con la copertina rigida, con un testo scritto a caratteri particolari e immagini ricche di colori. Ma non è sempre stato così.
Storia
L’albo illustrato non è sempre stato una categoria editoriale: questo genere letterario compare tra la fine dell’800 e gli inizi del 900. Prima i bambini non avevano libri adatti a loro, ma condividevano la cultura degli adulti e nemmeno le fiabe non erano scritte pensando a loro. I libri destinati ai bambini avevano generalmente finalità didattiche e non erano curati né nei contenuti né nelle immagini.
La mia mamma, nata nel 1947, adorava il vocabolario di italiano, che aveva inavvertitamente bruciato con una candela (unica fonte di luce), addormentandosi con il libro in mano. I bambini potevano osservare le immagini della vite dei santi o dei dizionari illustrati, ma non avevano testi ideati su misura per le loro capacità e i loro interessi.
Nel frontespizio qui sotto (Fiabe di Perrault, 1697), una donna racconta una fiaba ad un uomo e i due bambini sono in secondo piano, ignorati dai due adulti.

Nel secondo frontespizio che ti metto qui sotto (fiabe Brasile 1742), 50 anni dopo, il bambino comincia ad essere al centro dell’immagine e la donna racconta guardandolo: la fiaba è per lui.

Dovranno però passare altri 100 anni per arrivare, ad un’immagine d’infanzia moderna, dove la nonna racconta una fiaba espressamente destinata ai bambini.

In realtà già nel 1650 Comenio, pedagogista, aveva creato il primo libro illustrato per bambini: Orbis Sensualium Pictus (il mondo delle cose dipinte), nato per l’insegnamento del tedesco e del latino. Immagini e testo, avevano una funzione didattica e non di svago.

L’albo illustrato che conosciamo oggi ha origine in Germania, Francoforte, 1844.
Sono i giorni intorno a Natale. Il medico psichiatra Heinrich Hoffmann vede una libreria e decide di entrare: cerca un regalo per il suo bambino che ha circa 4 anni. Tra i libri esposti non trova niente di adatto a un bambino dell’età di suo figlio. Secondo lui i bambini hanno bisogno di imparare attraverso le immagini, mentre i libri che vede hanno troppo testo. Decide così di comprare un quaderno e di disegnare e scrivere lui stesso la storia per il suo bambino. L’anno dopo questo quaderno, grazie ad un amico editore, diventa un enorme successo editoriale, con il titolo Der Struwwelpeter (in italiano Pierino Porcospino).


L’albo illustrato in Italia
Tra gli anni cinquanta e sessanta, si inizia un profondo processo di ricerca e cambiamento sui libri per l’infanzia e nel 1966, Rosellina Archinto fonda a Milano la Emme Edizioni, contribuendo a rinnovare l’albo illustrato destinato ai bambini. Uno dei contributi più significativi e duraturi di questa evoluzione si deve a Bruno Munari. Grazie a lui, si inizia a riflettere sul fatto che un libro per bambini deve essere un’esperienza. Nelle sue opere infatti trovano spazio veri e propri esperimenti realizzati tramite tagli, buchi e giochi di parole.
L’albo illustrato ai giorni nostri
Oggi diamo per scontato di trovare un albo illustrato in libreria o in biblioteca e abbiamo bene in mente il tipo di testo che cerchiamo, dove parole e immagini si relazionano con naturalezza e armonia. Come abbiamo visto non è sempre stato così. Fortunatamente, il mondo della pedagogia e dell’educazione è cambiato e i bambini crescono interagendo con le immagini ben prima di imparare a leggere. Nel corso del loro sviluppo, l’alfabetizzazione visiva precede quella verbale: il bambino impara a guardare e riconoscere persone, animali e oggetti prima di imparare a nominarli.
Quello che oggi diamo per scontato, nasce da un processo di cambiamento durato molto tempo e tutt’ora in corso, che ha modificato il modo di considerare il bambino all’interno della società: la sua crescita e il suo processo di maturazione, oggi, sono al centro di studi e ricerche. Il bambino non cresce più all’ombra dell’adulto, ma con l’adulto che lo guida nei suoi processi di cambiamento.
Questo non è purtroppo ancora visibile in tutti gli ambienti e certamente la strada da percorrere è ancora lunga, ma grazie alla sensibilità di genitori, insegnanti e professionisti, che considerano il bambino una persona da guidare nella crescita e non un piccolo adulto, il sistema sta evolvendo nel rispetto dei più piccoli.
Ciao Francesca, articolo molto interessante. Avevo sentito parlare di albo illustrato e grazie al tuo articolo ora mi è tutto più chiaro. Penso che l’albo illustrato sia un ottimo mezzo da utilizzare soprattutto con i bambini ma sono sincera non dispiace nemmeno a me 🙂 a volte le troppe parole mi annoiano. Grazie
Grazie Jessica!
Ci sono tanti albi illustrati che risuonano in noi adulti perché arrivano dritte al cuore e non ci stordiscono con troppe parole che, come dici tu, a volte annoiano!
Con le tue bimbe scoprirai tanti testi stupendi e magari me ne suggerirai qualcuno 😉
Grazie per leggermi sempre!
Un abbraccio
Ciao Francesca!
Che bello questo articolo!
Le immagini, spesso, dicono più di mille parole. Per i bambini, sicuramente, sono fonte di crescita ma penso anche per noi adulti.
Bellissima la storia che c’è dietro all’albo illustrato. Per fortuna, le cose sono cambiate e stanno cambiando, anche se non dobbiamo mai smettere di evolverci.
Un caro saluto, a presto.
Ciao Martina!
Siamo così abituati a mettere parole dappertutto che, a volte, ci dimentichiamo di quanto sia bello osservare in silenzio lasciandoci stupire da quello che ci circonda.
L’albo illustrato è un valido strumento che ci sprona a prestare attenzione alle immagini e a lasciarci guidare dalle poche parole speciali scelte per accompagnarle.
Un viaggio unico sicuramente per i bambini, ma effettivamente anche per noi adulti!
Un abbraccio!
Ciao Francesca,
come sempre ogni tuo articolo è un viaggio, e questo mi ha riportato all’infanzia. La mia. Sono una lettrice instancabile da sempre e, quando ancora non ero autonoma, i libri illustrati e le favole sonore sono state la delizia con cui ho occupato i miei giorni da figlia unica un pò solitaria.
Grazie per questo bel ricordo
Emi
Ciao Emi!
Che bello sapere di aver risvegliato in te bei ricordi di bambina!
Qual era il tuo libro illustrato preferito?
Qual è il libro che hai più apprezzato da adulta?
Sono curiosa 😉