Siamo talmente spaventati all’idea di affrontare il tema della morte con i più piccoli, che difficilmente prendiamo in considerazione la possibilità di scegliere preparare i bambini ad affrontare un lutto con i libri.
Il tema della morte è molto complesso da affrontare perché ci obbliga a parlare di perdita, distacco, dolore e assenza. Se poi lo dobbiamo affrontare con i bambini, diventa ancora più difficile perché cercano risposte chiare ed esaustive che plachino la loro curiosità e il loro timore e spesso non le abbiamo. Ecco che allora tergiversiamo e tendiamo a non affrontare l’argomento con la scusa di proteggerli.
La verità è che i bambini conoscono già il tema della morte perché ne hanno sentito parlare in film, cartoni animati, videogiochi, nei libri e nelle conversazioni dei grandi. La difficoltà non è quindi tanto introdurre l’argomento, ma affrontarlo in modo sincero, con il giusto equilibrio tra profondità e leggerezza, per evitare di spaventarli.
Prendere confidenza con un argomento delicato come la morte e il lutto è importante per i nostri cuccioli, perché ci evita di dover affrontare l’argomento in “emergenza”, quando veniamo colpiti da un lutto improvviso. Ma come si può proporre un argomento così doloroso senza innescare la paura nei nostri piccoli ascoltatori? La lettura è uno strumento dolce, ma potente, per avvicinarli ad affrontare il dolore della perdita in modo delicato.

Parlare di morte e lutto attraverso i libri
Credo sia importante preparare i bambini ad affrontare un lutto in momenti non “sospetti”, perché siamo più lucidi e possiamo confrontarci con maggiore serenità senza dover placare il dolore che proviamo quando muore una persona a noi cara.
Albi illustrati e narrativa possono essere una via d’accesso privilegiata per affrontare il tema della morte senza che noi adulti ci esponiamo in prima persona e senza, per forza, dover argomentare un testo dopo averlo letto. Noi offriamo al bambino una lettura, da noi già precedentemente fatta e su cui abbiamo già riflettuto, per offrirgli uno spazio di confronto che lui può cogliere oppure no, non importa: seminiamo in lui stimoli che germoglieranno quando si sentirà pronto.
La lettura permette al bambini di immedesimarsi in quello che i personaggi vivono nella storia e di partecipare emotivamente alle vicende raccontate, ma con il giusto distacco, perché non sono loro a vivere direttamente i fatti narrati. Questo li aiuta a riconoscere le sensazioni dei protagonisti, che a specchio possono essere anche le loro; affrontano le difficoltà dei personaggi e ne cercano le soluzioni, vivono momenti felici e sperimentano situazioni nuove.
Questa identificazione con i protagonisti del libro, li porta ad affrontare argomenti nuovi, emozioni diverse e sentimenti, alle volte, sconosciuti.
Proporre ai bambini testi che affrontano il tema del lutto, senza esplicitarglielo, ma pronti ad accogliere i loro dubbi, perplessità e paure, li aiuterà a non trovarsi disorientati quando vivranno in prima persona la perdita di una persona amata.

Il coraggio di affrontare l’argomento
Quando proponiamo ai bambini certi testi, dobbiamo essere consapevoli che scaturiranno domande scomode alle quali non sempre sapremo rispondere. Ricordiamoci, che il nostro compito non è dare soluzioni, ma accompagnare il bambino nella ricerca e nella riflessione. Possiamo proporgli il nostro punto di vista, ma lasciandogli la libertà di farsi una sua idea sull’argomento. Non esistono modi sbagliati di vivere e affrontare la morte e il lutto, ciascuno ha un suo modo esclusivo e personale di farlo e possiamo solo accoglierlo e rispettarlo.

Come scegliere il giusto libro
Quando scegliamo un libro per un bambino, la prima cosa da tenere in considerazione è l’età del nostro lettore: se è piccolo, avrà bisogno di spiegazioni concrete, tangibili, di forme, colori e immagini. Il livello di astrazione è invece più adatto ai bambini dai 7 anni. Tenete sempre comunque presente che ogni bambino è diverso e l’età è indicativa, in quanto ci possono essere bambini grandi che preferiscono testi più concreti e bambini piccoli che preferiscono leggere racconti simbolici.
Scegliamo un libro che ci piace per forma, colori, narrazione visto che probabilmente presteremo la nostra voce nel momento di leggerlo. Proponiamo un testo dolce e delicato, che inspiri riflessioni senza spaventare. Prepariamoci a rispondere a tutte le domande e se non possiamo, pronunciamo con sicurezza un chiaro “non lo so”: gli adulti non conoscono tutte le risposte ed è giusto che i bambini lo sappiano.
Attenzione a non forzare il dialogo: se il bambino non è pronto rispettiamo le sue necessità. La lettura deve rimanere un momento piacevole da vivere insieme, senza forzature nel quale seminiamo curiosità che non vanno sempre necessariamente condivise. Uno degli obiettivi principali della letteratura per l’infanzia, è quello di far sentire ai bambini che siamo disponibili al confronto anche su un argomento difficile come quello della morte, che su di noi possono sempre contare e che non sono soli ad affrontare i loro dubbi.
Infine leggete con calma, in un momento in cui siete tranquilli e prendetevi il tempo di osservare le figure, se ci sono, e gustarvi le avventure dei personaggi. Leggere insieme non deve essere un dovere, ma un piacere da condividere in un momento di tranquillità.

Consigli di lettura
Andate in biblioteca, maneggiate i libri, leggeteli e solo dopo decidete se proporli a vostri bambini.
Vi suggerisco alcuni titoli:
– Gina e il pesce rosso, di Judith Koppens e Eline van Lindenhuizen, Ed. Giralangolo, dai 2 anni
La piccola Gina scopre che il suo amico Pesciolino si comporta in modo strano: se ne sta sdraiato sulla schiena e non nuota più. Insieme ai suoi amici cercherà di capire come aiutarlo, fino a quando il suo amico Carlo, le spiega che Pesciolino è morto e non potrà più nuotare. Gina è molto triste e piange. Carlo la consola e le propone un’idea per rasserenare Gina e ricordare l’amico che non c’è più: scavare una piccola buca in giardino dove adagiarlo e farlo riposare per sempre. Così lo avranno vicino e lo potranno andare a trovare ogni volta che vorranno. Pesciolino si trasformerà in un dono prezioso per i suoi amici.
– La nonna addormentata, di Roberto Parmeggiani e João Vaz de Carvalho, Ed. Kalandraka, dai 3 anni
Un viaggio tra i ricordi di un bambino che vive la lenta scomparsa della sua nonna. Inizialmente attenta e presente, diventa una nonna che fa cose bizzarre a causa di una malattia. Poi inizia a dormire di un sonno profondo che solo il bacio di un principe riesce a svegliare. La nonna va via con lui e torna ad essere spensierata e felice e a fare le cose che le piacevano e che per lungo tempo non aveva più potuto compiere.
– L’anatra, la morte e il tulipano, di Wolf Erlbruch, E/O, dai 4 anni
Un giorno l’anatra incontra la Morte. Inizialmente è diffidente, ma a poco a poco le due diventano amiche e confidenti. Un libro diretto con immagini che danno molto risalto ai due protagonisti e nel quale la Morte è rappresentata graficamente e non solo immaginata.
– L’isola del nonno, di Benij Davies, Ed Giralangolo, dai 5 anni
Il tema del viaggio, in questo albo illustrato, veicola il tema della separazione.
Il bambino, nipote del nonno, lo accompagna in un viaggio meraviglioso verso un’isola tropicale. Durante il viaggio, il nonno si sente bene, non ha bisogno nemmeno del suo bastone e decide di rimanere sull’isola. Il bambino ritorna da solo e quando arriva, vive il dispiacere di ritrovare la casa del nonno vuota, sente forte la mancanza del nonno ed è triste nell’immaginarlo solo sull’isola. Una sorpresa lo rassicurerà sul fatto che il nonno è felice del suo nuovo luogo di vita.
– La nonna in cielo, di Anna Lavatelli e David Pintor, Ed. Lapis dai 4 anni
Emma ha perso la sua nonna e le manca molto. Aveva un rapporto speciale con lei. La sua mamma le racconta che adesso è in cielo e lei la cerca e la trova proprio lì tra le nuvole. Un viaggio tra la fantasia di ritrovarla e la concretezza dei ricordi. La nonna non c’è più, ma “non ci perde mai di vista!”.
– La vita oltre il seme, di Francesca Biavardi e Benedetta Pappani dai 4 anni
Questo libro l’ho scritto io ispirata da mio figlio Simone, che una sera, durante la cena, inizia a piangere ininterrottamente: ha profondamente paura che io possa morire e lasciarlo solo. Inizia un dialogo di consolazione e conforto tra noi per aiutarlo a capire che nessuno è eterno e che i ricordi mantengono vive le persone in mente e cuore. La cura e l’amore che mettiamo nel proteggere i nostri ricordi, faranno germogliare nuovi frutti.
– Il sentiero, di Marianne Dubuc, Ed. orecchio acerbo dai 5 anni
L’autrice ci racconta la passeggiata domenicale dell’anziana signora Tasso, che raggiunge la cima della montagna per raccogliere i piccoli tesori del bosco. Il gatto Lulù, una mattina decide di accompagnarla. Seguendola conosce tanti nuovi amici animali, impara i nomi delle piante, ad ascoltare i suoni del bosco e ad essere d’aiuto a chi ha più bisogno. Quanto la signora Tasso non ha più le forze di fare la sua passeggiata, Lulù inizia ad andare da solo. Racconterà ogni volta le sue scoperte alla signora Tasso e, quando arriverà il momento, saprà insegnare il percorso ad un altro animale del bosco.
Nell’articolo Death education, abbiamo parlato di quanto sia importante avvicinare i bambini a questo tema, prima che impatti direttamente sulla loro vita.
Puoi approfondire anche con la lettura di Parlare della morte ai bambini, si può?Questo ibro
Ciao Francy, come sempre articolo molto particolare e allo stesso tempo interessante. Dai sempre consigli molto utili e come per i cartoni anche in questo caso mi segneró questi libri. Penso sia giusto essere pronti per queste situazioni.
Grazie Jessica!
Fammi sapere quale libro sceglierai 😉
A presto!
Penso che per certi versi i bambini sappiano affrontare determinati argomenti meglio di noi adulti. In ogni caso i libri, in questi casi aiutano parecchio! Grazie per l’articolo Fra, sempre interessante!
Ciao Angelina!
Si, i bambini hanno risorse straordinarie e i libri sono dei meravigliosi alleati!
Un abbraccio