Dopo quasi 3 anni di torture sotto le grinfie esperte di un Super fisioterapista, la mia schiena è quasi in bolla.
Quando mi ha fatto vedere le foto di inizio trattamento e quelle “attuali” non ci potevo credere. Ve le farei vedere ma sono un po’ pudica e le mie nudità le tengo per me 🙂
Ho trascorso tutta la mia infanzia, dalla scuola elementare alle superiori, a portare busti correttivi (andatevi a vedere cos’è un Milwaukee!), fare ginnastica posturale, visite fisiatriche, lastre, gessi… Ero spesso mezza nuda con le mani addosso di gente che mi prendeva misure o costruiva gessi. Mani non proprio sempre senza malizia… E la mia scoliosi è rimasta sempre lì, con tutti i suoi gradi, senza modificarsi particolarmente nonostante la fatica.
Ho mollato. In prima superiore ho deciso: basta! Non ne volevo più sapere di lastre, visite, gessi, busti… Tanto non serviva a niente e la fisiatra mi mortificava ogni volta che tornavo a fare un controllo. Basta!
Sono poi andata avanti più di vent’anni sentendomi profondamente “diversa” e un po’ informe, ma non avevo dolore fisico e allora mi andava bene così. Poi, 3 anni fa, mi sono bloccata. Mi sono alzata una mattina e non riuscivo praticamente a muovermi: collo bloccato e forte male al fianco destro. Anche respirare mi era molto difficile, perché il movimento della gabbia toracica acuiva parecchio il dolore.
Non sono abituata a stare male e ad avere bisogno di “cure” e mi sono molto spaventata. Ho preso un muscoril e sono andata a lavorare con la lentezza di un bradipo. Mi sono poi immediatamente messa alla ricerca di un fisioterapista e la vita ha messo sulla mia strada Franco. Carlotta, una carissima amica, era stata da lui e me lo ha consigliato. Ho iniziato ad andarci inizialmente 2 volte a settimana, poi 1 volta la settimana e ora 1 volta al mese. Ho patito tanto dolore perché le manovre passive di modellamento della gabbia toracica e della colonna vertebrale non sono per niente un massaggio rilassante, ma vedere che miglioravo mi dava il coraggio di soffrire ancora un po’ e oggi raccolgo i frutti della mia pazienza e del grande lavoro di Franco. Quando mi ha dato il permesso di iniziare Pilates (“Solo quello eh per ora! Non fare roba tipo pole dance, zumba… Mi raccomando!”…) non ci credevo.
Questo lavoro è stato un viaggio che ha “aggiustato” un po’ la mia schiena, ma ha soprattutto curato tanto il mio spirito. Mi ha dato speranza e coraggio. Mi ha fatto capire che tutto si può cambiare. Che anche quei 43 gradi di scoliosi apparentemente incorreggibili, se gli dedichi attenzione, se li consideri, se con pazienza, costanza, sofferenza te ne preoccupi, si ridurranno.
Siamo terrorizzati dai nostri limiti e dai nostri difetti e se non ci capita un evento “traumatico” come il mio blocco improvviso, cerchiamo di ignorarli. Sicuramente siamo condizionati da quello che potrebbero pensarne gli altri notandoli, ma soprattutto siamo paralizzati dal nostro modo di viverli. Ci fanno sentire inadeguati ed imperfetti e non riusciamo a trovare il giusto modo, o la giusta persona per affrontarli.
Forza forza, abbiamo tutte le carte in regola per farcela! Apriamo quel cassetto dove abbiamo rinchiuso tutte le nostre fragilità e osserviamone il contenuto. Armiamoci di coraggio e “indaghiamo” ciò che abbiamo imprigionato. Prenderci cura di ciò che teniamo nascosto sarà un gesto di amore e di cura verso di noi. Non è necessario sempre risolvere ogni cosa. A volte è sufficiente che diventiamo consapevoli di cosa cerchiamo di nascondere e che impariamo ad osservarci con un po’ di compassione, senza giudicarci.
Io intanto oggi ho iniziato pilates!!! Domani chi lo sa… Forse potrò veramente fare anche pole dance 😉
E tu, cos’hai seppellito in fondo al tuo cuore? Quale difetto, fisico o emotivo, stai nascondendo con tanta cura? Apri un po’ quel cassetto e sbircia un po’ lì dentro. Fa veramente così tanta paura? È così inaffrontabile? Tira fuori il coraggio e un passo alla volta affrontalo! Io faccio il tifo per te!!!