In questi anni di ricerca e studio sul tema del lutto, ho incontrato tante persone e tante storie che mi hanno toccato il cuore. Una di queste è di Natalia Pazzaglia che ha fatto del lutto un momento di grande cambiamento e crescita personale, ma anche un dono a tutti coloro che si trovano a dover affrontare, da soli, la morte di una persona che amano.

Incontri
Le nostre vite si sono incrociate grazie ad una conoscenza comune che ci ha messo in contatto sapendo che, entrambe, ci stiamo occupando di togliere quel velo di tabù che ci impedisce di parlare di lutto liberamente, senza vergogna.
Natalia è rimasta orfana di padre quando aveva 10 anni e due anni fa ha perso la madre, dopo una lunga malattia. Si è trovata a vivere l’enorme dolore per il lutto e a dover far fronte alle grandi difficoltà pratiche, organizzative ed economiche legate alla perdita di un famigliare. Travolta dalla burocrazia, dalle scadenze fiscali e pervasa dal senso di vuoto e mancanza, si è rimboccata le maniche e ha deciso che nessun altro si sarebbe dovuto sentire così solo nell’affrontare una perdita. Nel periodo storico in cui la morte ha bussato con violenza alle porte di tanti italiani che hanno perso una persona vicina a causa del Covid, Natalia ha fondato Lasae.

Lasa, Lase, Lasae
Il nome del progetto deriva dalla cultura etrusca. Le lase erano divinità protettrici, spesso rappresentate con forma alata, di sembianze femminili, che avevano la funzione di accompagnare i morti nel passaggio tra la vita e la morte e di sorreggere chi restava nel mondo dei vivi.
Lasae si pone l’obiettivo di sostenere in modo pratico, emotivo e trasformativo, le persone che vivono un lutto. Il desiderio è quello che nessuno debba più vivere preoccupazione, solitudine, incertezza economica, sociale e lavorativa nel momento della perdita di chi si ama.
Lasae in pratica
Oggi Lasae, con il suo nome, ci suggerisce l’idea che ciascuno di noi possa avere una Lasa che l’accompagni, sorregga e consigli nel momento del lutto.
Nella pratica, ci offre la possibilità di condividere il nostro vissuto attraverso un incontro mensile al quale tutti possono partecipare scrivendo a: progetto.lasae@gmail.com
Inoltre sono disponibili contenuti sul canale YouTube che vogliono dare informazioni e consigli sulle problematiche pratiche e concrete connesse alla morte di una persona cara. Trovate già video pillole che forniscono indicazioni in ambito legale, fiscale, e amministrativo e seguiranno consulenze e contenuti psicologici.
Infine, attraverso la newsletter, vengono raccolte storie di chi ha vissuto una perdita, o la sta affrontando, per creare occasioni di conforto e di confronto.
Quanto siamo preparati in termini emotivi e pratici a far fronte ad un lutto? Sapremmo gestire l’organizzazione di un funerale, la gestione dei conti correnti, le volture delle utenze, la dichiarazione di successione e di tutte le altre pratiche amministrative da soli, mentre siamo pervasi dal dolore?
Natalia ha scelto di mettere a disposizione la sua esperienza per dare supporto e far sentire meno solo chi deve affrontare tutto questo e ci mostra come un evento traumatico possa diventare un’occasione per riflettere sul senso della sofferenza, dell’esistenza e generare un cambiamento che può portare benessere alla collettività.

Il potere degli incontri
Dopo la morte di mia nipote Anna, ho scelto di contribuire ad abbattere il muro di silenzio dietro il quale si nasconde il dolore del lutto, quel muro che ti porta a nascondere le lacrime, a sentirti in colpa se ti senti solo e arrabbiato per la perdita che stai vivendo, a provare vergogna per le tue emozioni che cerchi in tutti i modi di nascondere perché devi tornare performante al lavoro in poco tempo e “non fa bello” vedere una persona triste. Il mio blog è nato nell’Ottobre 2019 e vi assicuro che ho bussato a tante porte per far conoscere l’intento del mio progetto e non sempre ho trovato la porta aperta perché parlare di morte non è di tendenza, parlare di morte ai bambini, come cerco di fare io, è troppo difficile e la conclusione è che viviamo tutto il nostro dolore e le nostre preoccupazioni da soli. Vi confesso che ci sono stati momenti in cui sono stata tentata di mollare tutto, ma poi persone speciali, come Natalia, mi hanno portato la loro storia e allora sono ritornata sul mio progetto convinta che “Insieme è meglio”.
Anche per questo che ho deciso di dare la mia disponibilità di tempo e competenze per sostenere Lasae in modo concreto. Più siamo, più cuori tocchiamo!
La descrizione completa del progetto, la trovi qui: https://lasae.it/
Se invece non conosci la mia storia, ti suggerisco di leggere questo mio articolo: https://francescabiavardi.it/la-vita-oltre-il-seme-libro/
Gianluca Folì ha disegnato le illustrazioni per il sito di Lasae.
Come sempre perfetta. Piacevole e leggera nonostante l’argomento delicato.
In una parola : complimenti!
Emi
Grazie Emi!
Ti abbraccio!
Francesca
Anche io sono dell’opinione che sarebbe meglio parlarne, nonostante l’argomento così delicato; perché così chi ha subito tale condizione, non si senta solo. Bell’articolo, come sempre, Fra!
Grazie Angelina!
Il dolore vissuto da soli è straziante e, a lungo andare, logorante. Spero davvero che le persone trovino il coraggio di chiedere aiuto quando si sentono troppo invase dal dolore di una lutto perché condividere, sentirsi sostenuti, aiuta a trovare un motivo per vivere.
Un abbraccio!
Francesca