Nelle nostre giornate siamo costantemente impegnati a… correre: terminare un progetto in scadenza, stabilire nuovi obiettivi, portare i figli a scuola o a fare sport, seguirli nelle attività scolastiche, gestire la casa… Sentiamo la pressione delle cose da fare e difficilmente ci fermiamo per ascoltare come stiamo, cosa proviamo, come ci sentiamo. Per uscire dal vortice del “fare” ed entrare in quello del “sentire”, ho trovato utilissimo il journaling, uno strumento semplice, alla portata di tutti, che ci aiuta a focalizzare l’attenzione su quello che proviamo mettendo in pausa per un momento la nostra giornata.
Cos’è il Journaling?
Il Journaling è una tecnica, basata sulla scrittura, che ci permette di mettere nero su bianco i nostri obiettivi, ciò che abbiamo fatto durante la giornata, le emozioni che abbiamo provato, ciò che poteva andare meglio e quello che ha funzionato secondo le aspettative.
Fare journaling, in pratica, significa tenere un diario sul quale scrivere, disegnare, incollare, creare, tutto ciò che sentiamo avere un significato importante per noi, selezionato tra tutto quello che la nostra giornata ci ha proposto.
È uno strumento molto potente se utilizzato ogni giorno, anche se devo ammettere che io ho alternato periodi in cui lo scrivevo quotidianamente ad altri in cui ero più discontinua. Anche così ne ho potuto comunque apprezzare l’efficacia.

Materiale occorrente
La modalità di scrittura scelta per questa pratica è la scrittura a mano, ecco perché vi serviranno: una penna e un quaderno/diario/agenda.
Il quaderno dovrà essere utilizzato solo per il journaling, non per scrivere appuntamenti, impegni, liste della spesa!
Vi confesso che, nonostante la mia passione sfrenata per la cancelleria, faccio journaling anche scrivendo sulle note del telefono o su un semplice file di Word perché ci sono momenti in cui ho bisogno di scrivere e non ho sempre con me il diario; così uso il supporto che ho a disposizione in quel momento.
Quindi non fatevi frenare dal “non ho con me il quaderno, non posso scrivere”. Se sentite la necessità di farlo, utilizzate ciò che avete a disposizione in quel momento. Se invece per voi è importante farlo su carta, sbirciate nel negozio di CreaTinaItaly.

Quando fare journaling?
Sempre! Si può fare journaling in qualsiasi momento della giornata e anche più volte al giorno. Certo, se riusciamo a codificare un momento preciso, sarà più facile essere costanti e ritagliarci un attimo da dedicare solo alla pratica.
Ci sono persone che scelgono di farlo la mattina, prima di iniziare la giornata. Altri preferiscono farlo la sera, prima di andare a letto, per fare un bilancio della giornata e svuotare la mente prima di dormire.
Ciascuno di noi ha un suo momento preferito, non ci sono regole. Se non sapete ancora qual è, sperimentate!
Il Journaling permette di svuotare la mente dai pensieri, dare un nome alle emozioni, mettere su carta i problemi. Questo ci da l’opportunità di chiarire quello che stiamo vivendo, prenderne le distanze e osservarlo da più punti di vista.
Per me scrivere è stato utilissimo nei momenti di grande difficoltà emotiva, quelli in cui sei travolto dalle emozioni, non capisci se prevale la paura, il rancore, la rabbia o l’amore. Sono riuscita a fare ordine tra quelle emozioni così forti da togliere il fiato e sono tornata a respirare e ad avere un visione d’insieme più lucida e oggettiva di quello che stavo vivendo.
Fare journaling significa anche lasciare traccia di ciò che viviamo, ed è importante ogni tanto tornare a rileggere pagine scritte nel passato, per renderci conto di quello che gli eventi della vita ci hanno insegnato e delle abilità che abbiamo messo in campo per trovare soluzioni.
In sintesi, l’obiettivo del Journaling è quello di migliorare il benessere psicologico alleviando lo stress e migliorando il nostro umore e senso di efficacia.
Tecniche di Journaling
Per fare Journaling ci sono diverse tecniche:
- Morning pages: si sceglie un momento prima che inizi la giornata per mettere su carta i pensieri.
- Guided Journaling: si compila il diario seguendo una guida che si può avere dallo psicoterapeuta che ci segue, o seguendo le domande proposte dal diario stesso, perché ne abbiamo scelto uno che già ne propone. Ad esempio: “Qual è il tuo principale obiettivo di oggi?”
- Freewriting: scrittura libera. Si riporta sul diario qualunque cosa ci sentiamo di scrivere, senza regole, in modo spontaneo.
- Diario della gratitudine: scrivi i motivi per cui sei grata. Una lista semplice, di poche cose, ma che è stata per me la chiave per superare il lutto di mia nipote. Te ne ho parlato qui: La gratitudine: uno strumento per rinascere.
Non esiste una tecnica giusta o una sbagliata per fare Journaling. Scegli quella che ti fa fluire, che ti permette di tirar fuori e mettere nero su bianco “dove sei” e non avere paura di sperimentare tecniche diverse!
Ciao Francy. Bell’articolo, davvero interessante.
Mi fai tornare in mente quando da piccola avevo il mio diario segreto dove scrivevo tutto quello che mi succedeva, e a rileggerlo mi viene da sorridere.
Purtroppo per qualche motivo, crescendo perdiamo queste abitudini che secondo me ci fanno solo che bene.
Terrò conto dei tuoi consigli di journaling, anche perchè l’unico che sto utilizzando è quello della gratitudine che trovo davvero importante per la nostra vita.
Un bacio
Jessy
Ciao Jessica!
Rileggere i vecchi diari risveglia davvero tante emozioni e tanti ricordi!
Scrivere di sè è un’abitudine a mio parere molto utile, che non dovremmo mai perdere, ma ahimè con la crescita si parcheggiano gesti importanti.
Sto cercando di abituare mio figlio a coltivare la gratitudine e spero se ne ricorderà anche da grande!
A presto!
Francesca